Avventure nel parco

Avventure nel Parco

Bacheca fiori

Alla ricerca dei giganti del Parco

Vicino ad un trivio nel bosco, ovunque il tuo sguardo si posi, puoi osservare tanti tipi di alberi. Solo una specie però se ne sta lì, tutta in riga!! Li riconosci? Sono i platani, i giganti del nostro bosco! La leggenda narra che questi maestosi alberi vennero importati in Italia nel 400 a.C. dove furono accolti e venerati come sacri. Si racconta perfino che un senatore romano, per rispetto verso la pianta, annaffiasse i suoi platani ogni giorno con del buon vino.

 

Mettiti alla prova!

Oggi il vino preferiamo berlo, ma c’è un altro modo per ringraziare gli alberi per la loro presenza.
Scegli un albero nella radura qui vicino, avvicinati e abbraccialo per qualche secondo… prova a parlargli, se vuoi, puoi ringraziarlo per il suo contributo prezioso nel bosco e nella nostra vita: per l’ombra, per l’ossigeno e perché è un’ottima casa per gli animali!

Bacheca il bosco di riva

Un salice per amico

Vicino alla riva, dove i tuoi piedi sfiorano il lago, puoi ammirare un bosco le cui radici affondano metà nella terra e metà nell’acqua. È il bosco di riva, dove grandi salici e pioppi ci aiutano a mantenere salda e compatta la terra e dove piccoli ospiti, come scoiattoli e uccelli acquatici, possono trovare rifugio e nutrimento tra le loro lunghe braccia.

 

Mettiti alla prova!

Prenditi qualche minuto, cerca un posto comodo dove sederti o “appollaiarti”... anche un ceppo o un tronco andranno benissimo. Annulla tutte le distrazioni e concentrati sulla natura davanti a te, vedrai che se riesci a stare immobile per un po’, saranno gli animali a farsi vedere e a muoversi intorno a te! Sorprese e spettacoli naturalistici assicurati!

Bacheca uccelli del lago

Viaggiare sulle ali della libertà

Sei giunto nel luogo dove lago e bosco si incontrano, un habitat ideale per molte creature che sostano, si nutrono, si riproducono e poi ripartono.
In qualunque stagione potrai sentirai i loro richiami, prevalentemente di giorno! C’è solo un abitante del bosco che, quando è innamorato, canta anche di notte, lo conosci? È l’usignolo!

 

Mettiti alla prova!

Prenditi un momento per ascoltare la magica “orchestra” del bosco, composta di suoni e richiami. Basterà chiudere gli occhi per potenziare l’udito e, se sei fortunato, riuscirai a sentire l’usignolo in primavera, la garzetta d’inverno, l’anatra in autunno e l’oca d’estate.

Bacheca degli arbusti

Per ogni pianta una ricetta!

Il bosco che stai attraversando è ricco di arbusti che, oggi come un tempo, donano frutti e bacche utili in cucina ma anche per la salute. Conosci qualche vecchio rimedio per rinforzare le difese immunitarie? Le nonne di una volta, per esempio, facevano scorta di vitamina C preparando gustose marmellata con le bacche di rosa canina.

 

Mettiti alla prova!

In pianura è un po’ difficile trovare bacche di rosa canina in quantità. In alternativa, per fare il pieno di vitamine, ti consigliamo di preparare un’ottima marmellata con le bacche di un arbusto molto comune: il sambuco. Dovrai attendere però l’estate e raccogliere le bacche mature al punto giusto.
Scarica la ricetta e mettiti alla prova come le nonne di un tempo: https://www.ricettedellanonna.net/confettura-di-sambuco/

Bacheca il carattere degli alberi

Il cuore grande del tiglio!

Ti trovi ai piedi di un maestoso tiglio, albero sacro dal tempo dei greci e ricco di virtù. Sotto le sue foglie cuoriformi pendono piccoli profumatissimi grappoli di fiori dalla tonalità giallo chiaro, con cui si producono infusi rilassanti e miele dall’aroma vanigliato.
Dal suo legno inoltre si producono carta e i tanto amati bastoncini per tenere su il gelato! Che albero generoso!

Mettiti alla prova!

Guardati attorno e raccogli una foglia di tiglio. Portala a casa, mettila a seccare in un foglio di giornale chiuso dentro ad un libro pesante. Cambia il giornale quando diventa umido e attendi almeno 10 giorni. Ora la tua foglia è pronta per essere conservata e incorniciata! Così anche tu potrai ammirare ogni giorno il cuore grande del tiglio!

Bacheca del lago

La cava sommersa

Le cave di estrazione erano molto comuni negli anni ‘60 e ‘70, quando la ripresa del dopoguerra richiedeva alle città di ampliarsi, realizzando strade e nuovi quartieri e paesi. In genere si ricavavano sabbia e ghiaia, utili nell’edilizia e nelle infrastrutture.
Tra i lavori eseguiti con la sabbia estratta dalla cava del parco troviamo il cavalcaferrovia che collega Bosco di Rubano a Villaguattera.

Mettiti alla prova!

Non solo sabbia ma anche limo, argilla e humus tra i tipi di suolo che puoi trovare all’interno del Parco Etnografico. Come riconoscerli? Basta munirsi di un piccolo bastoncino e praticare un foro nel terreno. Non serve scavare fino al centro della terra ma quanto basta perché un po’ di terreno rimanga attaccato al legno. 
SABBIA: vicino al lago, color marone chiaro, consistenza granulosa;
LIMO: sulla riva del lago, color marrone scuro, mescolanza di sabbia e terra;
HUMUS: sotto agli alberi, colore marrone molto scuro, mescolanza organica del sottobosco;
ARGILLA: nelle radure, colore marrone-rossastro, consistenza viscida.

Bacheca della siepe

Nascondino a 4 zampe

Una campagna senza siepi è un “deserto verde”, bandito alla fauna selvatica e a tutti coloro che ne apprezzano la presenza. Le comunità animali delle siepi sono formate da anfibi, rettili, piccoli roditori, insetti, chiocciole e numerose specie di uccelli che vi nidificano e trovano cibo e rifugio. 
Attenzione, però, tra i rami e le foglie potrebbe nascondersi anche un amico un po’ burlone: il Massariol! Conosci la sua storia?

Leggende del Massariol

Il Massariol è una creatura che nasce dalla fantasia popolare, una specie di folletto che compie burle e dispetti sia agli uomini che agli animali. 
Si narra che il Massariol si intrufoli di notte nelle stalle per annodare le code ed i crini dei cavalli intrecciandovi fiori e nastri. Tali grovigli sono inestricabili e solo la benedizione del prete può scioglierli senza far morire gli animali. Tra i suoi scherzi più comuni possiamo riconoscere la sottrazione di qualche oggetto, il lancio di sassi, l’incendio dei pagliai, l’emissione di suoni e fischi, scoppi di risate, scrosci d’acqua e versi di animali. Si diverte poi a comparire e sparire all’improvviso davanti ai viandanti, di giorno e di notte. La sua vera passione però sono le donne!!! Le bacia, le pizzica a tradimento, le spruzza d’acqua e le fa danzare in modo vorticoso fino a farle cadere a terra stordite e dimentiche di tutto!
In realtà il nostro simpatico protagonista sa essere anche utile e servizievole. La notte, infatti, si adopera in gesti meritevoli: tiene il lume acceso davanti ai carrettieri addormentati affinché i buoi non finiscano fuori strada; munge le vacche ai contadini stremati dalla fatica; fa funzionare il mulino  per terminare la macina del grano in tempo e così via.
Guai a scoprirlo all’opera, pena la sparizione di ogni beneficio!

Mettiti alla prova!

Cosa c’è di meglio che provare ad essere come il Massariol per sorprendere i nostri amici?
Scova un posticino nascosto tra le siepi attorno a te e attendi il momento giusto per sottrarti alla vista dei tuoi accompagnatori e poi ricomparire a sorpresa con uno scherzo degno del Massariol e delle sue abilità magiche! Un girotondo a tutta velocità, un richiamo spaventoso di un animale, un fruscio tra le foglie come di serpente.. spazio alla vostra fantasia e buon divertimento!

Bacheca del casone

Il bisnonno racconta

Nelle fredde e lunghe notti d’inverno l’unico posto caldo ed accogliente era la piccola stalla del casone dove due vacche ed un asinello riscaldavano l’aria fredda degli inverni di una volta, quando cadeva tanta neve e il vento di tramontana era freddo e tagliente.
Allora si lavorava un po’ meno e la sera c’era il tempo per raccontar un sacco di fole (storie) mentre le donne filavano, gli uomini lavoravano e i bimbi ascoltavano.
Accadeva che qualche notte si sentisse bussare alla porta della stalla! Chi poteva mai essere?
Era il cantastorie in persona, venuto ad allietare i presenti con le sue storie che tutti conoscevano ma non si stancavano mai di riascoltare. Offriva i suoi racconti in cambio di una polentina calda e di un tiepido lettuccio di fieno profumato e prolungava le sue storie di sera in sera, aumentando la suspence nei presenti e la sua fortunata ospitalità.

Mettiti alla prova!

Oggi come ieri grandi e piccini sono sempre pronti ad ascoltare un buona vecchia storia.
Perché non provi anche tu! Sali le scale del casone e siediti nel sottotetto, immaginando una serata in compagnia di amici e lanciati nel racconto di una storia che ricordi dalla tua infanzia o dai racconti dei tuoi genitori e nonni. E voilà, sei diventato cantastorie per un giorno!

Bacheca la vecchia quercia

La nostra vecchia amica quercia!

È proprio qui sotto le foglie della grande quercia che puoi sentire e vedere all’opera lo scoiattolo.
Sempre indaffarato alla ricerca di nocciole, bacche e ghiande nel sottobosco, al primo rumore scala i tronchi e sembra volare tra i rami più alti spostandosi di albero in albero fino a ritrovare il suo nido. Ma lo sapevi che lo scoiattolo costruisce la sua casa proprio lassù?

Mettiti alla prova!

Mettiti alla prova e costruisci una casa per gli scoiattoli del parco insieme a noi!
Per costruire un caldo e confortevole nido per il lungo inverno dovrai trovare dei ramoscelli o pezzi di corteccia caduti a terra. Gli alberi sono sempre generosi in questo e, nel sottobosco, troverai tutto l’occorrente. A questo punto li dovrai intrecciare e incastrare tra loro per formare una base dove sistemare con cura foglie secche, paglia e soffice muschio. Raccogli anche qualche ghianda e aggiungila al nido, sarà l’accoglienza perfetta per il nostro simpatico roditore!
(Alla fine non serve che ti arrampichi su un albero! Puoi lasciare il nido a terra o portarlo a casa con te!)

Bacheca api

Ronzando qua e là

Sai già tutto sulle api? Oggi ti sveliamo che:
C'è una particolare danza che compiono le api dopo aver fatto bottino di nettare e polline, si chiama la “danza dell’addome”! Questa danza non è per noi visibile, perché è eseguita all’interno dell’alveare e completamente al buio. 
L’ape esploratrice, dopo aver trovato una grande fonte di cibo, lo comunica alle compagne emettendo delle sostanze chimiche recepite attraverso l’olfatto (i feromoni), in questo modo riesce a trasmettere la direzione, l’entità e la distanza che le separa dalle grandi fioriture.
Le api riescono anche a vedere l’altezza del sole sull’orizzonte, anche se ci sono le nuvole, quindi sanno sempre l’ora del giorno. Percepiscono il trascorrere del tempo e riescono a memorizzare i percorsi fatti e la posizione degli oggetti di riferimento.

Sono degli animali davvero sorprendenti! 
 

Mettiti alla prova!

Anche noi siamo un po’ come le api: sempre in fermento e all’opera. Ogni tanto, però, è bene fermarsi e concedersi un tempo adeguato di riposo. Approfitta di questo spazio, chiudi gli occhi e prova a fare 10 respiri, cercando di rallentare ad ogni respiro. Sentirai i tuoi sensi espandersi e diventerai tu stesso parte della natura. Una volta a casa potrai ripetere l’esercizio visualizzando il bosco e ritrovando quel giusto e necessario riposo!